Il sorriso contagioso di Ilaria Angilletta

interviste friends

Continuano le interviste allo Staff viaggiuniversitari.it!

Siamo sinceri: inizialmente l’idea era nata dalla voglia di conoscerli meglio, come persone, nelle loro passioni, pregi e difetti. Pian piano però stiamo scoprendo che parte della loro meravigliosa personalità è stata costruita anche con tasselli blu e arancioni. Un sorriso in più, fiducia nelle proprie capacità, autostima, senso di appartenenza e di responsabilità, umiltà: tutti pezzi firmati VU.

Insomma, invece che scoprire chi sono i nostri Friends e Tour Leader, stiamo finendo per scoprire qualcosa in più su viaggiuniversitari.it.

Per questo, un grazie speciale va a chi ci ha aperto il suo cuore nella breve intervista che potete leggere di seguito: lei è Ilaria Angilletta.

Identikit: chi sei e cosa fai nella vita?

Mi chiamo Ilaria, ho 26 anni e sono napoletana (fiera)!
Sono laureata in Biologia e la mia aspirazione più grande sarebbe far parte del corpo speciale dei RIS.
Attualmente sono un informatore scientifico del farmaco, un lavoro che permette di organizzarmi il tempo e poterlo riempire come voglio.

Quando sono a casa mi piace molto disegnare, mi rilassa, infatti avrei intenzione di comprare il kit per imparare ad usare la pittura acrilica e dilettarmi. Mi piace guardare serie TV/film (soprattutto genere thriller/mistery) anche se preferisco farlo in compagnia e poter avere qualcuno con cui commentare davanti ad una busta di pop corn!
Tuttavia spesso sono fuori casa, la mia giornata si articola solitamente tra lavoro, crossfit e caffè o birre con i soliti amici…la cosa che più mi è mancata in questa quarantena!

Sappiamo che hai una meravigliosa cagnolina!

Sì, si chiama Lara, ha 4 anni. E’ un meticcio, un incrocio tra un simil jack russel e un pitbull…quindi vi lascio immaginare l’indole che possa avere!

La mattina è di compagnia, silenziosa, si rannicchia tra i cuscini del divano. Dal pomeriggio in poi è fin troppo sveglia: un uragano senza sosta, corre e gioca fino allo sfinimento. Ho vissuto in compagnia di cani sin da quando avevo 2 anni e la casa mi sembrerebbe vuota senza averne uno.
Se sono triste, la stritolo e senza parlare mi consola più di chiunque altro discorso.

Avere un cane richiede grande impegno e presenza soprattutto. Hanno bisogno di noi quanto noi di loro, anche se non so se mai riusciremo ad amarli cosi tanto quanto loro ci amano. Per questo consiglio di adottarli (mai comprarli!) solo se sappiamo di potergli dedicare del tempo.

Che rapporto hai con i social network?

Ho sempre cercato di farne un utilizzo sano e spesso ho anche disattivato l’account quando l’ho ritenuto malsano.
Ho avuto periodi offline da facebook e, pensate, instagram l’ho installato solamente l’anno scorso!
Ora come ora utilizzo instagram, curo il mio profilo e lo personalizzo come meglio ritengo, ma tengo sempre una certa distanza con la mia vita privata. Quello che si fa fuori dallo schermo deve poter essere mio e di chi l’ha vissuto con me, stop!

Una cosa è certa: dalle tue stories IG emerge una grande passione per il cantante Liberato!

Devo dirla tutta, Liberato inizialmente non mi piaceva molto.

Sono un’ amante di Pino Daniele, Enzo Avitabile, mentre trovavo Liberato quasi “cafone” nei testi. Poi ho imparato ad apprezzarlo ed oggi rientra nella mia playlist mattutina. Ne apprezzo la musica innovativa, particolare e d’impatto, che accompagna la forza con cui viene espressa una verità. Soprattutto, al contrario della prima impressione, apprezzo l’ utilizzo della lingua napoletana. Mi piace l’idea che possa essere imparata ed utilizzata anche da altri…perchè no!
All’inizio di questa intervista dicevo di essere una napoletana fiera. Sì, amo tanto la mia città, la sua bellezza mozzafiato, la sua cultura unica, il dialetto, il cibo, l’indole Troisiana del “nun ce pensà, fatt na resat”!

Spesso in passato tornando dall’università mi capitava di trattenermi a lungo i vicoli del centro. Camminavo, ne osservavo “l’accozzaglia di colori” (in prevalenza sull’azzurro e il rosso), i personaggi più fantasiosi, ne ascoltavo le voci sovrapposte e di colpo mi passava qualsiasi turbamento. Forse non siamo amati da tutti, lo capisco, ma nel mio piccolo troverò sempre la forza di farne capire l’unicità qualora sia necessario e, da buona napoletana, trarre sempre il meglio da Lei.

Prima ospite, poi Friend: qual è stata la Summer più bella con viaggiuniversitari.it?

Beh, questa è una domanda piuttosto difficile!

L’esperienza con viaggiuniversitari.it è iniziata per me come un gioco.
Sono partita per la prima volta come ospite ad Umag, dove mi sono letteralmente innamorata del progetto. Poi sono partita per Zante, un viaggio di sole ragazze, le mie amiche dell’università e mie amiche di sempre. Insomma, potete immaginare come possa essere stata questa la Summer che tutt’ora ricordiamo col sorriso e pagheremmo per replicare, vissuta a pieno regime con il cuore colmo di gioia!
La mia ultima summer da ospite fu a Budva.

E così, due anni fa decisi di candidarmi come staff e penso sia stata una delle scelte più sagge che abbia mai potuto fare!
Mi ha aiutata in una fase della vita in cui ero delusa, avevo perso un po la fiducia in me stessa e nelle mie potenzialità. Insomma, quelle fasi down che capitano un po a tutti almeno una volta nella vita!
Ecco, grazie a voi ho ritrovato la persona sorridente, esuberante ed estroversa che amavo, anzi l’ho potenziata, arricchita.

Non è a questo che servono le famiglie ?

Se dovessi descrivere il Friend perfetto?

Credo che non esista un prototipo di friend perfetto.

Di sicuro ci sono cose che per regole lavorative generali bisogna evitare di fare, ma credo che la cosa più importante per essere friend è non sentirsi mai friend. Mi spiego: oltre a dover essere responsabili, vigili, coordinati ed empatici con i colleghi, bisogna riuscire a sentirsi parte integrante dei clienti . Per farlo, bisogna spontaneamente legarsi a loro, divertirsi con loro. Insomma, non è una gita scolastica, nessuno è professore, nessuno è alunno! L’ingrediente essenziale è il sorriso, un virus ( a proposito!) dal quale vorrei essere sempre contagiata.

Senza quello non si superano notti insonni, rimprovedi dei Tour Leader, piedi stanchi e cibo “poco napoletano”

Ti abbiamo chiesto di inviarci una foto a cui sei molto legata, che abbiamo inserito come copertina dell’articolo. Perché hai scelto questa?

Questa foto risale al mio primo anno da staff, Corfù 2018..
Ero al mio primo boat party, unica donna come staff, e non avevo minimamente idea di come poter “contagiare” tutte quelle persone su quella barca! Eppure, come si vede dalla foto, ne sono uscita soddisfatta, felicissima e con tanti complimenti lavorativi dei miei colleghi.

Colgo l’occasione per ringraziare i membri di quella squadra da cui ho potuto imparare il “mestiere”.
Corfù avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.

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